Ramo del Fiume – Work in Progress O.R.Co.

Anche questa mi tocca, non inteso che una tipa allunga le mani…, ma di relazionare l’ultima uscita del progetto: il ramo del fiume.

«Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.»

Don’t Panic, sto divagando, ma è importante avere con se sempre un’asciugamano “Forse l’oggetto più utile che un autostoppista galattico possa avere”, ed anche in grotta.
Mi sono lasciato prendere dall’entusiasmo e comunque l’appuntamento rimane: Pasticceria al termine dell’Universo alle 8:30 precise, ora terreste di Sol.

Ahimè! Avevo dimenticato i tempi speleo. All’appuntamento ci troviamo con Elena, Francesca e Daniele, poi ci raggiungono Nadia, Danilo e Lorenzo, un caffè due parole e dopo aver compattato le auto si parte alla volta del turistico Antro del Corchia.
Si entra dal “serpente” e velocemente per l’aria che tira “belin che vento”, atterriamo sulle passerelle del turistico cozzando su ignari e stupiti gitanti con naso all’insù, e la guida divertita del fuori programma.
Giunti al caposaldo CR15 nella sala sabbiosa che intercetta il ramo del fiume, ci si organizza per la progressione. Daniele, Lorenzo, Francesca ed Elena precedono come squadra d’armo, mentre Danilo, Nadia ed io alle operazioni di rilevamento. Dopo i primi tiri di Distox, aggiustamenti e metodologia di acquisizione dei dati, procediamo velocemente, poco distanti dalla squadra che ci precede. Dopo il primo salto ci immettiamo in una sorta di forra a me pare più una faglia che punta dritta verso sud come tagliata con un coltello, dove l’acqua scorre più in basso in modo fragoroso. A dire il vero pensavo, vista la stagione e la carenza di apporti idrici, ad una situazione di magra. Ma non è così quando scendiamo a livello di scorrimento è inevitabile bagnarsi. Dopo una serie di saltini e ripetuti saliscendi in disarrampicata giungiamo alla testa del pozzo Queen Elizabeth qui il fiume ci si tuffa dentro in una cascata che alla base l’acqua diventa nebulizzata, è meglio non restare molto. Si continua per un breve tratto fino alla testa del pozzo del Rombo dove chiudiamo per oggi la poligonale di rilievo. Lorenzo precedentemente era finito in acqua e dove decidiamo di fare sosta, svuota gli scarponi, eh appunto, servirebbe anche un’asciugamano.
Dopo la breve sosta riparto con Lorenzo per la via del ritorno. Siamo molto veloci e in breve giungiamo al CR15. Appena sento il gruppo dietro di noi mi avvio con l’intento di aspettarli alle passerelle. Passano una 30ina di minuti ma non si vede nessuno, nel frattempo l’ultimo turno di turisti si avvia verso l’ingresso e scambio due veloci parole con la guida. Aspetto altri 30 min. ma nulla, dove saranno finiti? Forse si sono fermati a mangiare un boccone è l’unica spiegazione.Passa altro tempo e mi giunge l’odore di fumo di sigaretta, evidentemente stanno arrivando, però a quel punto sono indolenzito dal freddo e decido di uscire.
Alla fine la del ritardo è stato dovuto al recupero di un cavo elettrico per il successivo smaltimento.
Accidenti me ne sono andato senza dare un mano!!
Ma alla fine la serata si conclude con le gambe sotto il tavolo dalla Daniela e delle tagliatelle ai funghi strepitose e 450 m di rilevo.
Hanno partecipato: Nadia Ricci, Francesca Onnis, Elena Scafardi, Danilo Magnani, Lorenzo Tognocchi, Daniele Paoli e il scrivente Paolo Brunettin

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