Buca “fart of fairies”

Ma cos’è il tempo? Una costante? Una linea retta da un punto A ad un punto B? Una dimensione fisica? O una dimensione astratta? Oggi ho provato a chiedere ad AI : “Il concetto di “tempo” ha diverse definizioni a seconda del contesto in cui viene utilizzato. Di seguito ti fornirò una definizione generale del termine: In generale, il tempo è una misura dell’intervallo tra eventi o di durata. È una dimensione che ci permette di organizzare, sequenziare e comprendere l’ordine degli eventi nel nostro universo.

Il tempo può essere considerato come una successione continua di istanti, in cui ogni istante rappresenta un momento specifico nel corso degli eventi.Dal punto di vista della fisica, il tempo è una grandezza che misura la durata degli eventi ed è spesso associato al movimento e al cambiamento. Nella teoria della relatività di Einstein, il tempo è considerato come una dimensione spaziale, insieme alle tre dimensioni spaziali tradizionali, formando uno spazio-tempo quadridimensionale.

Nella vita quotidiana, il tempo viene spesso misurato utilizzando unità convenzionali come secondi, minuti, ore, giorni, mesi e anni. Queste unità ci permettono di organizzare le nostre attività, pianificare eventi e seguire una sequenza temporale.In sintesi, il tempo è una misura dell’intervallo tra eventi o di durata ed è una dimensione fondamentale per comprendere e organizzare il mondo che ci circonda.

Quindi concludo che una grotta è un archivio del tempo, è li da milioni di anni …. e i tempi speleo? Bhe, tutt’altra cosa non meno impegnativi. Quanto tempo è passato da quando Andrea, in una battuta al fungo volgarmente detto porcino ( boletus edulis, boletus aestivalis, boletus pinophilus, boletus aereus ) meglio essere precisi con un cercatore di funghi, mi disse di aver individuato un buco in zona fate (per intenderci sotto la rocca di Tenerano) ? Si qualche mese, forse anche di più. Bene ma la curiosità deve essere appagata in qualche modo, ed in un pomeriggio di giugno, forse anche luglio, partiamo per andare a vedere. Con il fuoristrada è veloce arrivare all’attacco del sentiero, zaino in spalla con uno spezzone di corda e tuta e si va.

Al capanno si tira su dritti come delle capre di montagna. In una ventina di minuti si arriva a destinazione. Nespole, è un bel buco. Si apre nello scisto ma intorno c’è calcare cavernoso. In pochi minuti si entra con la corda fissata ad un albero. Carina, un paio di metri e c’è un saltino. Nulla da fare non abbiamo materiale d’armo. Abbiamo sottovalutato la cavità. Ci si guarda intorno, è proprio una spaccatura nello scisto, sarebbe interessante se intercettasse il calcare presente in zona. Sarà per la prossima volta è ora di rientrare.

Passa altro tempo ( ma sono tempi speleo le grotte sono li da milioni di anni ) e si prepara per una seconda uscita, a questo giro si decide di fare anche il rilievo, manca il nome, chiedo ad Andrea di trovarne uno, poi sfogliano una rivista al gruppo salta fuori “ L’eco delle Fate “ bello sembra appropriato. Sabato mattina appuntamento 7:30 località Gabellaccia, c’è anche Elena che ci accompagna. Solito fuoristrada alle 10:30 siamo all’ingresso del buco. Andrea parte con l’armo, io ed Elena con il rilievo. Oggi la grotta aspira , potrebbe essere un buon segno. Andrea scende il saltino ma la sorpresa è amara: un cono di frana ostruisce la base del saltino. C’è da dire che l’aria è decisa che si infila tra i sassi. Peccato, la campagna di rilievo si conclude con 4 caposaldi. E si torna fuori. Ovviamente le battute non mancano e trasformiamo da buca “eco delle fate “ in buca “fart of fairies”. Ci rimane solo il tempo di andare a vedere la grotta dell’Oca, poco sopra. Ahime questa soffia e sfortunatamente non c’è correlazione con la buca trovata. Rimane solo che tornare alle auto. Ma alla fine tutto il ragionamento sul tempo? Bhe, le custodi del tempo si sono fatte beffa.

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