Alla grotta grande di Pignone con il GS lunense

Sabato scorso ci siamo aggregati ad alcuni lunensi intenzionati ad affrontare risalite alla grotta grande di Pignone, dove né io né il Sassa (all’anagrafe Andrea Sassarini) eravamo mai stati e di cui ignoravamo lo sviluppo (meglio essere ignoranti in certi casi…). Dopo aver avuto qualche problema nel raggiungere la sede del gruppo (il mitico fortino, ben nascosto all’interno di un monastero) e alcune soste tattiche lungo la strada (a base di crostate..) siamo entrati in tarda mattinata in un ambiente bello grande e inizialmente visitabile anche da profani (miniera di onice), ma dopo poco la grotta ha subito iniziato a farsi sentire: passaggi belli stretti, ma stretti stretti e in verticale, da far rimpiangere il meandro del Milazzo, saltini attrezzati con corde, ma pure loro stretti stretti e uscite da pozzi che necessitano di movimenti acrobatici per non rimanere incastrati …. il tutto condito con una buona dose di fango fresco e appiccicoso. Insomma, tutto l’occorrente per divertirsi un mondo!! Le risalite (affrontate dai tosti fratelli Crespo) sono state promettenti e meritano una prossima visita per scoprire altre zone (si spera non troppo strette…) di una delle grotte più belle dello spezzino (anche per l’assenza di roditori).

Elena S.

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Una risposta a “Alla grotta grande di Pignone con il GS lunense”

  1. Roditori? Forseché in altre grotte si trovano dei minerali silicati d’alluminio e fluoro? I famosi topazi? :-)))

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