“Scienziati” per un giorno!

Su informazione della Licia (fisico di professione, super-speleo per passione) abbiamo avuto la possibilità di vivere in prima persona un’interessantissima attività in collaborazione con l’ARPAT a tutela delle acque sotterranee.
L’uscita (inusualmente) infrasettimanale aveva lo scopo di verificare la connessione sotterranea tra due corsi d’acqua. Per farlo, i tecnici e scienziati di ARPAT hanno pensato di dividere tutto il team in tre squadre: la prima squadra aveva il compito di versare nel punto interessato (a monte del corso d’acqua da esaminare) diversi kg di sale (disciolto in acqua), la seconda e terza squadra dovevano invece rilevare l’eventuale innalzamento di conducibilità elettrica del corso d’acqua sotterraneo (che avrebbe quindi confermato la connessione tra i due percorsi) in due punti diversi dell’Antro del Corchia, rispettivamente tramite una sonda mobile ed una fissa (postazione sita sul Ramo del Fiume).
Insieme alla Licia, gli impavidi della “squadra di punta” erano Elena, Francesco (amico speleo ed alpinista, con esperienza trascorsa da tecnico del settore, venutoci a trovare niente meno che da Empoli!) ed il sottoscritto. Il nostro compito era quello di collocare, entro l’orario prestabilito, la sonda mobile per il rilevamento della conducibilità elettrica poco dopo il Pozzo delle Pisoliti, direttamente nel corso d’acqua che scorre lungo il Ramo delle Pisoliti.
Per farlo siamo partiti con ampio anticipo, poco dopo le 9 (l’orario previsto per il rilascio del sale nella frattura a monte era intorno a mezzogiorno: senza possibilità di comunicazione con l’esterno l’unica nostra garanzia era arrivare al punto prestabilito in orario!), risalendo il Ramo del Fiume, poi il Pozzo della Fangaia ed infine allestendo il materiale per la misurazione nel punto più appropriato del Ramo delle Pisoliti.
La progressione, in andata, è filata liscia… un po’ meno liscia era la corda fissa sul Pozzo della Fangaia: qualche sfilacciamento sulla calza e un nodo di bypass di una lesione ha palesato a tutti la necessità di sostituire almeno la corda (gli ancoraggi sembrano ancora in sufficiente stato di conservazione) per eventuali prossimi transiti!
L’attività invece è stata molto istruttiva ed anche… goliardica! Sì, perché il rilevamento del picco di conducibilità elettrica prevedeva di collocare la sonda in acqua (con misurazioni periodiche automatiche) e di… osservarla per le successive 4 ore!!! Ciò, ovviamente, al fine di individuare il momento di inizio della curva di conducibilità (i matematici direbbero “quando la derivata prima assume valore positivo, ad indicare il coefficiente angolare della retta tangente alla curva, per verificare la crescenza di quest’ultima”, ma per gli speleo duri e puri era più un “su, su, aumenta quel numerello! Gran figlia di una buona… sonda”!!!) e dunque il tempo è trascorso tra chiacchiere, un pasto frugale, passeggiate di riscaldamento (per scampare al concrezionamento corporeo in attesa del fatidico passaggio salino), passeggiate per espletare altre funzioni (… corporee!), ma anche foto-documentazione dell’attività in grotta e del luogo di rilevamento (credits to Francesco per l’impegno e l’abilità di fotografo professionale!).
Le prime due ore e mezza sono trascorse purtroppo con scarsi risultati (la conducibilità non voleva saperne di spostarsi da 132.6 micro-Siemens), ma con un po’ di incitamento (a suon di danze propiziatorie, oltreché riscaldanti, cori “da stadio” e insulti vari) finalmente incomincia a vedersi la fatidica curva di conducibilità in salita fino addirittura a sfiorare i 140 micro-Siemens! (con una portata d’acqua misurata approssimativamente inferiore al litro al secondo un tale innalzamento è di certo un ottimo risultato)
Missione compiuta: un po’ infreddolita ma molto soddisfatta per la buona riuscita dell’operazione, la squadra si dirige per guadagnare la meritata uscita… anzi, meritatissima, viste le complicazioni che fino all’ultimo la progressione decide di riservarci. Sì, perché la succitata corda lesionata sul Pozzo della Fangaia si è rivelata ancora più insidiosa in discesa rispetto alla salita: questo perché con tutta probabilità il nodo di bypass della lesione ha accorciato eccessivamente lo spezzone di corda a valle dell’ancoraggio di partenza, rendendo così impossibile chiudere la chiave completa sul discensore dopo il primo frazionamento… dopo un po’ di tentativi, e tanti buoni minuti di grotta aggiunti all’uscita, ognuno ha trovato la soluzione per sé più congeniale: c’è chi ha optato per una laboriosa, ma sicura, discesa sui bloccanti (si trattava di arrivare fino al nodo per poi riuscire a montare il ben più comodo discensore: un compromesso tutto sommato accettabile), c’è chi ha tratto beneficio dal sempre utilissimo (e sicuro! Sì: in questo sono dichiaratamente di parte!!) discensore “stop” (che funziona come un wi-fi aperto al pubblico: non serve la chiave!!!) e c’è chi, con un po’ di forza bruta, è riuscito a fare almeno una mezza chiave al discensore in partenza e si è accontentato di slongiarsi (nel vuoto) senza chiave completa (“ma già con la mezza chiave non ti muovi, non vai da nessuna parte”, cit. di qualsiasi istruttore al Corso Speleo).
In ogni caso abbiamo riguadagnato l’uscita poco prima delle 19, giusto in tempo per levarsi la tuta di dosso, consumare un boccone frugale al volo e confrontarsi con le altre due squadre per condividere i risultati e gioire della buona riuscita della missione!
Dulcis in fundo (ed è il caso di dirlo), c’è anche chi ha deciso che, nonostante l’ora piuttosto tarda, avrebbe tratto sicuro beneficio da un rigenerante bagno nelle limpide e fresche acque delle Polle del Malbacco. Dunque, io ed Elena, indossato rapidamente il costume, abbiamo deciso di festeggiare la giornata regalandoci un piacevole tramonto immersi nel verde della natura rigogliosa e cullati dalle acque che placide ruscellavano nella fresca forra (è vero: mancavano le birre… ma la piacevole chiacchierata e le rievocazioni delle proprie storie speleo hanno reso altrettanto, se non ancor di più, onore alla magia del momento)!

Nico

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